Canottaggio
Nel 1829, ad Henley (località a circa 50 km. da Londra), venne disputata la prima sfida tra le due università di Oxford e Cambridge, nata da un’idea di due amici e nel 1836 la regata venne disputata per la prima volta sul percorso, tutt’ora utilizzato, di 6 miglia tra Putney e Mortlake (Londra). Dal 1845 la “Boat Race” diventerà un appuntamento annuale, famoso in tutto il mondo.La nostra storia agonistica inizia nel 1904 ad Anzio dove vinciamo la Coppa del Re con un 4 di punta. L’anno dopo nel 1905 vinciamo a Como il campionato italiano seniores in fuoriscalmo di punta a 4 vogatori . Un pò alla volta cresciamo fino a vincere per 3 anni di fila dal 1908 i campionati europei con Ercole Olgeni, Scipione Del Giudice, Mario Tres, Brenno Del Giudice , Giuseppe Mion (tim.)
Dopo la prima guerra mondiale, eccoci di nuovo sulpodio dei campionati europei del due con di Como nel 1923 e secondi di un soffio alle Olimpiadi di Parigi del 1924 col due con di Ercole Olgeni e Giovanni Scatturin, Tim Gino Sopracordevole. Di vittoria in vittoria arriviamo 1938 con una vittoria ai campionati europei con il 2 con di Almiro Bergamo, Guido Santin e Gino Bettini (tim).
Dopo la seconda guerra mondiale, la Querini trionfa a Brindisi ai Campionati del Mare vincendo tre gare, sempre nel 50 il 4 con prende la medaglia d’ argernto ai Campionati Europei di Milano.
Nel 1976 dopo un periodo altalenate l’ atleta Umberto Ragazzi difende i colori italiani alle olimpiadi di Montreal nel doppio e di conquistare un titolo italiano assoluto a Mantova nel doppio e nel 4 di coppia. Dopo quelle vittorie vengono fatti diversi investimenti e grazie all’impegno del Presidente Dino Sesani la società vive nuovi anni gloriosi. Negli anni 80 vinciamo una ventina di campionati italiani con Andrea Mazzuccato, Domenico Polo, Maurizio Muraro, Davide Zane, Raffaella Memo, Margherita Maggiolo, Laura Corò, Francesca Palma, Caterina Bonaldo, Alessia Gottipavero, Barbara Simionato, Vanessa Battagliarin, Francesca Brotto, Francesca Perego, Nicoletta Sanvitale, Francesca Vianello e Lara Testori. I due allenatori Nazareno Simionato e Davide Stigher portano nel 1980 Andrea Mazzuccato e Domenico Polo ai Mondiali di Anversa, e nel 4 senza ai mondiali juniores di Piediluco. nel 1982 sarà Raffaella Memo in azzurro ai mondiali di Piediluco, dove partecipano anche Muraro e Zane, e agli europei di Vienna. nel 1983 raffaella memo si classificherà 1° alle universiadi nel singolo, 4° a Candia agli europei . Sempre a Candia Margherita Maggiolo e Laura Corò conquistano l’ argento ai campionati europei nel 2 senza. Alla XXII olimpiade di Los Angeles, Raffaella Memo si classificherà 6° nel 4 di coppia.
Dopo un altro periodo altalenante, nel 2001 una nuova riorganizzazione del canottaggio da i suoi frutti. A Gavirate le nostre atlete Sara Bortolato, e Silvia Busetto conquistano la medaglia d’ argento ai campionati italiani nel Doppio Juniores.
Nel 2002, Jean Smerghetto, figlio del nostro campione degli anni 50 in coppia con Simone Carbone della Sisport Fiat conquistava la medaglia d’argento nel 2 di punta juniores a mezzo secondo dall’ equipaggio tedesco ai campionati mondiali di Trakai dopo un entusiasmante regata condotta testa a testa.
Sempre Jean Smerghetto assieme ad Alvise Barbieri conquistava la
medaglia D’oro ai campionati italiani di Milano e nel singolo arriva 3° ai campionati del mare di Palermo. Durante gli stessi campionati Sara Bortolato associata alla Canottieri Mestre in coppia con Claudia Majer conquista la medaglia di Bronzo ai campionati italiani di Milano e l ‘ argento in canoino ai campionati del mare di Palermo.
Nel 2003 Sara Bortolato vinceva il titolo italiano under 23 nel 4 di coppia con Sara Bolcato, Carlotta Baratto e Marta Dona’ della Canottieri Padova. Sempre nel 2003 Jean Smerghetto in coppia con Nicola Stefanini della Canottieri San Miniato vinceva la Nation Worl Cup nel doppio.
Questo stupendo sport coniuga alla perfezione potenza, elasticità e resistenza muscolare che, insieme al gesto tecnico armonioso e ciclico, lo rendono uno sport affascinante ed elegante, che mette in evidenza tutte le caratteristiche psico-fisiche di quella che è la straordinaria “macchina umana”. Inoltre, è da evidenziare come il canottaggio sia uno sport che viene praticato in quelli che sono dei veri e propri “paradisi” della natura, fiumi, laghi e (con il coastal rowing) tratti di mare di una bellezza estrema.
Pur affondando le sue radici nei secoli passati, il canottaggio è uno sport al passo con i tempi e molte delle tecnologie utilizzate nella costruzione delle imbarcazioni e dei remi sono di derivazione aerospaziale (per i materiali compositi) e vengono effettuati continui studi per quanto riguarda l’idrodinamicità delle imbarcazioni e l’applicazione delle forze. Tali caratteristiche rendono il canottaggio uno sport altamente “tecnico”, che richiede conoscenze specifiche sia per quanto riguarda gli strumenti e le imbarcazioni ma anche e soprattutto per il loro miglior utilizzo e messa a punto delle impostazioni (le imbarcazioni vanno “adattate” in base agli atleti intervenendo su molteplici variabili).
La storia di questo sport è stata segnata da campioni dello stampo di sir Steve Redgrave (inglese, 5 ori olimpici) e, in Italia, dai fratelli Abbagnale (Giuseppe, Carmine e Agostino), Tizzano, Galtarossa, Sartori e molti altri.
Settore tecnico
L’attività agonistica del canottaggio è regolamentata dal Codice delle regate che stabilisce tutte le linee guida per la partecipazione alle manifestazioni agonistiche nazionali. In tale codice (che prende comunque spunto dalle regole FISA), sono stabilite le categorie di atleti (che si differenziano per età, ma anche per peso) e le caratteristiche delle imbarcazioni, il cui unico vincolo fondamentale resta il peso delle stesse e l’uso del carrello scorrevole.
In estrema sintesi si può dire che il canottaggio si può praticare in imbarcazioni:
di tipo “olimpico” (dette anche “fuoriscalmo”), caratterizzate dalla forma estremamente affusolata e che permette il massimo rendimento in termini di velocità;
di tipo “regolamentare”, imbarcazioni in legno o materiale composito dalla forma più larga e stabile;
da “coastal rowing”, inaffondabili e adatte all’utilizzo in mare aperto anche in condizioni di mare mosso;
di tipo “propedeutico”, adatte all’apprendimento della voga.
Una differenza fondamentale è poi quella del tipo di voga che si
distingue in:
voga di punta: ogni atleta manovra un solo remo (l’unico remo è
impugnato con due mani);
voga di coppia: ogni atleta manovra due remi (uno per mano).
La tabella 1 riporta le categorie e le distanze di gara
(M–maschile, F–femminile) per le imbarcazioni di
tipo olimpico (O), regolamentare (R):
Categoria | Età anni | Peso atleta | Distanza gara O/R |
---|---|---|---|
Allievo A M-F | 10 | – | Non prevista |
Allievo B1 M-F | 11 | – | 1000 m./n.p.*** |
Allievo B2 M-F | 12 | – | 1000 m./n.p. |
Allievo C M-F | 13 | – | 1500 m./n.p. |
Cadetto M-F | 14 | – | 1500 m./n.p. |
Ragazzo M-F | 15-16 | – | 2000 m./n.p. |
Junior M-F | 17-18 | – | 2000 m./1000 m. |
Under 23 M | 19-22 | – | 2000 m./1500 m. |
Under 23 F | 19-22 | – | 2000 m./1000 m. |
Under 23 PL* M | 19-22 | 70/72,5** | 2000 m./1500 m. |
Under 23 PL* F | 19-22 | 57/59** | 2000 m./1000 m. |
Senior (assoluti) M | 23 in poi | – | 2000 m./1500 m. |
Senior (assoluti) F | 23 in poi | – | 2000 m./1000 m. |
Senior PL* M | 23 in poi | 70/72,5** | 2000 m./1500 m. |
Senior PL* F | 23 in poi | 57/59** | 2000 m./1000 m. |
Master M-F | 27 in poi | – | 1000 m./1000 m. |
** 70 o 57 si riferisce al peso medio dell’equipaggio, in pratica la somma dei pesi dei singoli atleti diviso per il numero degli stessi non deve superare il peso previsto. I singoli atleti non devono pesare oltre i 72,5 kg (uomini) e 59 (donne);
*** Non prevista.
Per le regate in imbarcazioni di tipo “regolamentare” e di “coastal rowing” i PL e Under 23 rientrano tutti nell’unica categoria dei Senior.
È inoltre prevista la categoria “Esordienti” per gli atleti che abbiano compiuto i 17 anni di età e che non abbiano mai preso parte a competizioni organizzate dalla FIC sia in acqua che in terra.
Le imbarcazioni devono poi rispettare le seguenti caratteristiche:
Imbarcazione tipo (sigla) | Lunghezza scafo (m.) | Peso minimo imbarcazione (kg.) |
---|---|---|
Propedeutico (7,20) | 7.20* | 18.5 |
Propedeutico GIG a 2 | 8.45 | 60 |
Propedeutico GIG a 4 | 10.50 | 80 |
Di coppia Olimpico | ||
Singolo (1X) | 8 | 14 |
Doppio (2X) | 10.5 | 27 |
Quattro di coppia (4X) | 13 | 52 |
Di punta Olimpico | ||
Due senza timoniere (2-) | 10.5 | 27 |
Due con tim. (2+) | 10.5 | 32 |
Quattro senza tim. (4-) | 13 | 50 |
Quattro con tim. (4+) | 13 | 51 |
Otto con tim. (8+) | 18 | 96 |
Di coppia Regolamentare | ||
Canoino | 7* | 25 |
Doppio canoe | 8* | 40 |
Di punta Regolamentare | ||
Jole a 2 vogatori e tim. | 8.50* | 60 |
Jole a 4 vogatori e tim. | 10.50* | 90 |
Jole a 8 vogatori e tim. | 14.50* | 150 |
Di coppia Coastal rowing | ||
Singolo | 6* | 35 |
Doppio | 7.50* | 60 |
Di punta Coastal rowing | ||
Quattro con tim. | 10.70* | 150 |
Per le imbarcazioni di tipo olimpico la lunghezza è solo orientativa e varia normalmente in base al peso dell’equipaggio per il quale l’imbarcazione viene prodotta (normalmente all’elevarsi del peso medio dell’equipaggio corrisponde un allungamento nella costruzione dell’imbarcazione)